Secondo i dati Istat gli stipendi dei lavoratori sono aumentati. Si tratta di un incremento nel mese di Giugno di soli 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente, ma dello 0,7% se le retribuzioni di Giugno 2016 vengono confrontate con quelle di dodici mesi prima.
Andando più nello specifico, i dipendenti pubblici non hanno goduto di alcun aumento, dal momento che la contrattazione per le loro retribuzioni è attualmente sospesa. Gli stipendi dei dipendenti privati sono aumentati dello 0,6% nell’industria e di 1,1 punti percentuali nel settore dei servizi privati.
In testa alla classifica dei settori con l’aumento maggiore troviamo il reparto tessile, della lavorazione delle pelli e della seta, con un aumento degli stipendi di 3,4 punti percentuali. Seguono il settore commerciale, con un incremento del 2% ed il settore dell’energia elettrica, con un aumento delle retribuzioni dell’1,9%.
I dati non sono favorevoli, invece, per i settori dello smaltimento rifiuti e della gestione delle acque: gli stipendi hanno subito un ribasso di 0,1 punti percentuali, controcorrente rispetto alle retribuzioni degli altri settori.
Nonostante i dati circa gli stipendi dei lavoratori siano positivi, una nota negativa è sempre presente: l’aumento degli stipendi è affiancato da un allungamento del tempo necessario per rinnovare il proprio contratto lavorativo, un’attesa che ha toccato il massimo nel settore pubblico con ben 78 mesi per ottenere un contratto a tempo indeterminato, partendo da una situazione lavorativa a tempo determinato.