Vi siete appena avvicinati al mondo degli investimenti finanziari e avete scorto l’acronimo “CFD” sui siti dei broker o sui manuali di trading? Ebbene, se non sapete di cosa si tratta, è giunto il momento di recuperare, visto e considerato che i CFD potrebbero rappresentare uno sbocco particolarmente utile e apprezzabile di guadagno di breve e di medio termine. Cerchiamo dunque di comprendere in maniera chiara e semplice di cosa si tratta, quali sono i loro vantaggi e, naturalmente, quali siano i principali rischi.
Cosa sono i CFD
CFD è una sigla che “cela” i contratti per differenza, ovvero uno strumento particolarmente flessibile che vi consentirà di fare trading su qualsiasi strumento finanziario (azioni, indici, materie prime, valute, titoli di Stato), mediante l’opportunità di lucrare sulla “differenza” di quotazione. Numerose sono le caratteristiche di specificità con le quali dovreste entrare in sufficiente confidenza: tra le tante, che approfondiremo anche in ulteriori focus nel corso delle prossime settimane, ricordate ad esempio che – contrariamente all’acquisto “spot”, o diretto, di azioni o di obbligazioni – fare trading con i CFD non comporta la necessità di dover possedere fisicamente lo strumento sottostante, e pertanto non sarà nemmeno necessario sostenere i costi relativi al possesso fisico dello stesso strumento, come ad esempio i costi di gestione di un deposito amministrato, o le imposte di bollo.
Tra le altre caratteristiche di questo strumento finanziario, possiamo certamente ricordare la possibilità di poter sempre conseguire delle opportunità di guadagno, a prescindere dal trend di mercato. è infatti possibile guadagnare comprando in un mercato al rialzo, o vendendo in un mercato al ribasso. Nel primo caso, sarà sufficiente acquistare il prodotto in un dato momento, e venderlo in un secondo istante, quando si suppone che le sue quotazioni siano incrementate: il differenziale di prezzo costituirà il vostro profitto. Nel secondo caso, sarà sufficiente vendere il prodotto oggi, considerato che non vi è necessità del possesso fisico del sottostante, per poi riacquistarlo in un momento futuro, quando le sue quotazioni saranno più basse.
Tra le altre caratteristiche, ricordiamo altresì la possibilità di poter fare del trading a margine. I CFD sono infatti degli strumenti c.d. “a leva”, che permettono di movimentare ampi volumi depositando solamente una piccola percentuale del valore complessivo della posizione che intendete aprire. I tassi dei margini variano di norma dallo 0,20% al 20%, a seconda della volatilità dello strumento scelto, e pertanto è possibile ottenere dei significativi guadagni anche immobilizzando una parte minima del proproi portafoglio.
Infine, come ulteriore caratteristica principale con la quale vi invitiamo a prendere la dovuta confidenza fin da questo focus introduttivo, l’evidenza che i CFD sono quotati a “coppia”, con un prezzo di acquisto e un prezzo di vendita: la differenza tra tali valori verrà chiamata “spread”. Pertanto, se ipotizzate che il prezzo di un CFD possa scendere, dovrete vendere lo strumento prendendo in considerazione il prezzo di vendita; se invece ipotizzate che il prezzo di un CFD possa salire, dovrete acquistare lo strumento prendendo in considerazione il prezzo di acquisto.
Vantaggi dei CFD
Chiarito quanto sopra, cerchiamo di riassumere i 3 principali vantaggi dei CFD, che in seguito alla lettura del paragrafo precedente dovrebbero già esservi piuttosto noti. Riepiloghiamoli schematicamente:
- Economicità: i CFD possono essere negoziati senza dover necessariamente essere sottoposti a un’imposta di bollo. I costi di gestione sono piuttosto bassi, e non sono certamente equiparabili agli investimenti realizzati acquistando direttamente lo strumento finanziario sottostante!
- Più occasioni di guadagno: i CFD possono permettere al trader di cogliere opportunità di rendimento sia nel caso in cui il prezzo del sottostante stia scendendo, sia nel caso in cui il prezzo del sottostante sia salendo. Dunque, più opportunità nelle ipotesi di acquisto e di vendita.
- Efficienza: i CFD permettono un utilizzo più efficiente del proprio capitale grazie alla leva di cui abbiamo, in buona parte, già detto. Utilizzando la marginazione, infatti, si può fare del trading senza dover impegnare l’intero valore della propria posizione, e avere così la possibilità di poter utilizzare i propri fondi per altri investimenti, rendendo la gestione del proprio patrimonio più efficiente e diversificata.
Rischi dei CFD
Naturalmente, a fronte di enormi vantaggi, il trader che si avvicina ai CFD deve ben tenere conto dell’esistenza di rischi più o meno di rilievo. Ad esempio, è bene ricordare che l’effetto leva potrebbe determinare delle perdite più ampie del deposito iniziale: per eseguire un ordine in marginazione è infatti necessario effettuare un deposito di una percentuale del valore totale della posizione (il margine iniziale), ma se l’investimento dovesse andare in maniera molto negativa, è possibile che il broker, a copertura delle perdite, possa richiedere il versamento di margini aggiuntivi. Pertanto, è possibile perdere più del proprio deposito iniziale.
Ulteriormente, si può ben ricordare come un CFD non sia un contratto di acquisto o di vendita diretta sul mercato finanziario, bensì un contratto tra il trader e il broker, in grado di condurre profitto o perdita in seguito all’andamento al rialzo o al ribasso dei prezzi. Pertanto, non vi sono acquisti dei sottostanti e, di conseguenza, il trader non potrà beneficiare di eventuali diritti che sono collegati al possesso di azioni (dividendi), obbligazioni (cedole) e altro ancora.
Tra gli altri rischi con i quali sarebbe opportuno cercare di entrare in opportuna confidenza vi sono i costi di mantenimento, proporzionali al periodo di apertura della posizione, o ancora il rischio di “liquidazione”: la mancanza di fondi presenti sul deposito potrebbe infatti portare alla chiusura di tutte o di una parte delle posizioni, se il valore del proprio conto scende al di sotto del livello di liquidazione.
Insomma, per queste e altre specificità, i CFD sono considerati strumenti da dedicare ai trader che hanno una conoscenza almeno “media” dei mercati finanziari e degli strumenti di trading stessi. Dunque, sebbene oggi giorno tutti i broker rendano accessibili questi strumenti a chiunque, meglio non cadere nella immediata tentazione di sottoscriverne uno, e soffermarsi a pensare quali possano essere i pro e i contro in riferimento al proprio portafoglio da investitore.