La tanto attesa riunione di oggi della BCE sembra proprio che ormai porterà alla conferma del piano di acquisti di titoli di Stato, sia sul mercato primario che su quello secondario. Anche se alcune voci di corridoio avevano fatto trapelare qualche indiscrezione, sulla possibilità di non prorogare la scadenza del Quantitative Easing oltre marzo 2017, il voto del referendum in Italia di domenica e le dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi hanno sicuramente cambiato le carte in tavola.
Ormai è dato per scontato da tutti che la BCE continuerà per almeno altri sei mesi con il QE, e l’annuncio di Mario Draghi si prospetta come una pura formalità.
I mercati hanno già digerito la notizia, ed oggi infatti Piazza Affari vola proprio sull’onda di questo provvedimento, con i titoli bancari che ringraziano e tirano il fiato.
SPREAD GIU’, I MERCATI SCOMMETTONO SU UN GOVERNO TECNICO
Per l’Italia le politiche della BCE stanno pesando molto soprattutto per quanto riguarda lo spread, che continua a scendere fino ad arrivare a quota 154 punti base rispetto ai Bund tedeschi.
Il paracadute di Mario Draghi continua a funzionare, ed ai mercati piace molto l’idea che inizia a farsi sempre più strada di un Governo tecnico anti-Grillo, soprattutto se guidato dal Ministro dell’Economia Padoan.
Ovviamente non è possibile dormire sonni tranquilli e sarà necessario fare le riforme, in particolar modo votare una nuova legge elettorale ed andare ad elezioni prima dell’estate.
Le politiche della BCE stanno salvando per il momento l’Italia e la stabilità dell’Europa, ma non potranno durare per sempre, e se i Governi non riusciranno ad imparare a camminare da soli vedremo un 2017 all’insegna dell’instabilità, con lo spread che potrebbe tornare a salire vertiginosamente.