Nel 2018, come sarà anche per il 2019, moltissime persone penseranno di aprire una partita IVA. Molto spesso il solo pensiero di aprirne una può spaventare a causa delle lungaggini burocratiche ma soprattutto a causa dei costi che una partita IVA sembrerebbe comportare. Tuttavia, chiunque vuole fare un’azienda in proprio non può esimersi dall’aprire partita IVA sia per motivi fiscali sia contabili.
Ma effettivamente quali sono i costi per aprire partita IVA? Questa è una delle domande più frequenti che un commercialista si sente ripetere. In effetti, è bene pianificare punto per punto le spese per la propria attività, questo aiuta ad evitare di incappare in cattive sorprese.
Il primo passo per aprire una partita IVA con successo è proprio quello di porsi queste domande e poi cercare di trovare l’opzione più conveniente. Intanto non bisogna avere fretta perché già dal 2019 potrebbero essere introdotte importanti novità e agevolazioni alle quali aderire per facilitarsi la vita. Una delle novità sarà proprio l’obbligo di fattura elettronica che andrà in vigore a partire dal prossimo anno.
Aprire partita IVA procedure e costi
Per chi non lo sapesse la partita IVA è una sorta di codice, è un insieme di numeri che identificano una società o una persona fisica che offrono servizi. Si tratta di un numero di 11 cifre: i primi 7 servono a identificare la persona che ne è titolare gli altri 3 servono come codice identificativo per l’Ufficio delle Entrate e l’ultimo è un numero con funzione di controllo.
Questa è la sequenza numerica fondamentale in ottica tributaria perché serve a identificare non solo il titolare dell’attività, ma anche la sua posizione fiscale. Ma chi sono i soggetti obbligati ad avere una partita IVA?
- Tutti coloro che svolgono attività in forma autonoma
- Professionisti
- Imprese
Questi sono soggetti a lavoro indipendente e sono chiamati ad adempiere ai propri obblighi fiscali attraverso l’imposizione fiscale indiretta, chiamata appunto IVA.
Ora passiamo ai dettagli. Per aprire una partita IVA bisogna fare richiesta all’agenzia delle entrate. L’Agenzia provvedere ad attribuire il suddetto codice di 11 cifre al soggetto che la richiede. Ad oggi è possibile aprire una partita Iva sul web.
Per procedere all’apertura è necessario presentare un modello in Agenzia ovvero l’AA9/12 se si tratta di persone fisiche oppure l’AA7/10 se si tratta di soggetti diversi. Questa è una semplice dichiarazione di inizio attività che dovrà essere consegnata entro 30 giorni dall’avvio dell’attività professionale autonoma.
I dettagli della partita IVA, i costi
Purtroppo, gli adempimenti non si limitano soltanto a quel modulo. Molto importante è scegliere il proprio codice ATECO ovvero il codice che inquadra l’attività e il settore all’interno del quale si opera. In caso di variazione dell’attività svolta bisogna farne comunicazione e procedere all’aggiunta o al cambio dei codici ATECO:
Inoltre, i titolari di partita IVA sono obbligati ad aprire la propria posizione previdenziale presso l’Inps per il pagamento dei contribuiti e l’Inail per l’assicurazione obbligatoria. La fortuna è che l’apertura di una partita IVA è praticamente esente da costi, ma in ogni caso va scelto il tipo di regime fiscale più adatto alla propria attività. In questo momento sono presenti due regimi il forfettario, conosciuto anche con il nome di regime dei minimi, e quello a contabilità ordinaria.
La scelta del regime
Nel momento in cui si effettua la scelta del regime fiscale da applicare alla propria attività i titolari di partita Iva potranno scegliere se partecipare all’uno o all’altro regime, bisogna però fare attenzione ai requisiti per far parte dell’uno o dell’altro regime.
Tra i requisiti abbiamo:
- Non superare una certa soglia di ricavi stabiliti dalla legge di stabilità 2016
- Non superare una certa soglia di spesa per collaboratori come 5 mila euro lordi
- Non superare 20 mila euro lordi per ammortamento di beni strumentali
Queste sono alcune piccole limitazioni che però permettono di avere una situazione favorevole nell’ambito del regime forfettario dal punto di vista fiscale.