Chi fa parte di un’azienda come le SRLS (società a responsabilità limitata semplificata), può scegliere di cedere le sue quote o no. Ma come avviene tale cessione? Occorre la presenza di un notaio? E chi paga le spese?
Come vendere le quote
Le SRLS sono delle società che possono essere costituire senza un costo, e si può acquisire una quota del capitale sociale che non superi i 9999 euro, e i suddetti soci non possono essere persone giuridiche ma fisiche.
Dal 2008, la vendita delle quote, di queste società, possono essere effettuate senza notaio, ma un commercialista deve predisporre l’atto di cessione, sottoscritto dalle parti coinvolte, in maniera diligente. Il professionista, poi, dovrà firmare il contratto e apporre la marca temporale, per poi trasmetterlo all’Agenzia delle Entrate entro una ventina di giorni da tale marcatura, e depositare l’atto di cessione al Registro delle Imprese entro un mese, sempre partendo dalla data di apposizione della marca temporale.
Ovviamente, non mancano dei costi. Se ci si rivolge ad un notaio, per questa procedura egli richiede, in genere, circa 600 euro, mentre un commercialista 400 euro. Ci sono, poi, da pagare l’imposta di registro da 200 euro, i bolli dell’Agenzia delle Entrate da 15 euro, i bolli camerali da 65 euro e i diritti di segreteria CCIAA da 90 euro. Al momento della vendita, viene applicata anche una tassazione della cessione di quote di SRLS, che crea una plusvalenza differenze tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Dal 1° gennaio 2019, la plusvalenza ammonta circa al 26 %.
I soci delle SRLS
E’ bene capire quali sono le caratteristiche di una società del genere e che ruolo svolgono i soci. Le SRLS sono delle società che hanno il fine di agevolare l’imprenditoria italiana, in quanto si possono costituire anche con un capitale minimo di 1 euro. Essa può essere costituita solo da persone fisiche, ed il suo capitale, che non supera i 9999 euro, deve essere depositato interamente al momento della sua costituzione. Questo tipo di società può essere anche unipersonale, ovvero costituita da un unico socio. In particolare, sono i giovani (al di sotto dei trentacinque anni) che optano per costituire una società del genere.
I soci di tale società non devono avere alcun requisito particolare, fatta eccezione per la maggiore età, tuttavia, essa può presentare degli svantaggi. Ad esempio, la sua gestione è più costosa rispetto a quelle della altre, e le regole per amministrarla e farla funzionare sono già fissate per legge, e non permettono deroghe da parte dei soci. Queste ultimi, in compenso, non devono pagare i debiti con i propri beni personali ed in caso di fallimento non vi sono trascinati.