Le criptovalute sono delle monete digitali, autonome da qualsiasi sistema statale o bancario, le quali vengono realizzate attraverso dei codici per lo più di tipo open source.Criptovalute: che cosa sono e come funzionano
Queste particolari monete, nate sia come alternativa a quelle tradizionali sia per rispondere a esigenze particolari, ma ancora oggi estremamente volatili e, per questo motivo, poco utilizzate nel commercio, possono essere oggetto di compravendita. Chi investe in criptovalute deve tenerne sempre sotto controllo l’andamento e deve valutare con attenzione su quale puntare e in quale momento; ad esempio, leggendo con attenzione le stime sull’andamento dei bitcoin, la prima criptovaluta mai realizzata, nonché la più nota, si può decidere se investire su questa o se orientarsi verso altre criptovalute, come Ethernum o Litecoin.
Ma cosa sono esattamente le monete virtuali? Quando sono nate e a cosa servono? Scopriamolo insieme.
La nascita delle criptovalute
Sebbene la prima criptovaluta sia nata nel 2008, la storia delle monete virtuali ha inizio 27 anni prima, nel 1982, quando David Chaum, un informatico americano pioniere della crittografia, tenne una conferenza dal titolo Crypto ’82 in cui presentò la sua idea riguardante la creazione delle monete totalmente digitali. Nel 1983 realizza la ECash, una moneta elettronica realizzata per garantire acquisti rapidi e sicuri, nonché utilizzata dal 1995 a 1998 per i micropagamenti.
L’idea di Chaum, considerato a tutti gli effetti il padre delle monete virtuali, venne ripresa negli anni successivi da altri informatici e sviluppatori. Dobbiamo però arrivare al 2008 per vedere la nascita della prima vera criptovaluta, il bitcoin, realizzato da uno sviluppatore dall’identità ignota, conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.
A fine ottobre del 2008, questo informatico pubblicò in rete un documento nel quale descriveva le caratteristiche di questa nuova moneta virtuale, la quale venne presentata come un’alternativa al denaro controllato da banche e governi di tutto il mondo. Il codice per la creazione dei bitcoin è stato distribuito in modalità open source; questo ha permesso ad altri programmatori di modificarlo per nuovi e diversi utilizzi.
Alcuni anni dopo, nel 2011, partendo dai Blockchain del Bitcoin, è stata creata un’altra valuta elettronica, Litecoin; a questa seconda criptovaluta ne succedettero numerose altre, tanto che oggi ve ne sono migliaia, non tutte altrettanto potenti, diffuse e importanti.
Le criptovalute più conosciute
La criptovaluta più nota è, come abbiamo detto, il Bitcoin, prima nata e ancora oggi in testa alla classifica, affiancata da Ether. Nonostante fosse stata creata come alternativa alle monete classiche, oggi il bitcoin è usato più che gli investimenti che non per effettuare acquisti in rete. Chi decide di investire in questa moneta può farlo attraverso la compravendita diretta oppure con i CDF.
La seconda criptovaluta più diffusa e potente prende il nome di Ether, realizzata nel 2015 attraverso la piattaforma blockchain Ethernum, dedicata alla creazione di contratti intelligenti, noti come smart contract. La moneta creata tramite questa piattaforma non è nata con lo stesso fine del bitcoin; mentre il primo doveva fungere da alternativa al denaro comune, Ether è una moneta creata per i servizi sulla piattaforma Ethernum.
Abbiamo già accennato a Litecoin, la seconda criptovaluta che ha visto la luce da una trasformazione della blockchain di bitcoin. Il suo creatore, Charlie Lee, ha voluto creare una valida alternativa alla prima moneta virtuale, più veloce di questa e creata per facilitare gli acquisti in rete. Come abbiamo già detto però le criptovalute sono ancora poco usate per l’acquisto di beni.
Tra le migliaia di criptovalute esistenti, degne di nota sono anche Iota e Neo; la prima è stata realizzata per i dispositivi che operano nell’Internet of Things, mentre Neo è stato creato per rispondere alle stesse esigenze di Ethernum.