La moneta iraniana, ovvero il riyal iraniano, ha un tasso di cambio molto vantaggioso sul mercato per gli europei. Molti si chiedono, quindi, se conviene investirvi.
Il valore del riyal iraniano sul mercato
Il riyal iraniano al momento ha un valore talmente basso che le sue frazioni, conosciute con il nome di “dinar”, attualmente non vengono usate. Queste frazioni, comunque, fanno sì che il riyal sia suddiviso in 100 dinar. Allo stesso modo, viene ancora usato il tuman, che equivale a 10 riyal, nonostante questa valuta non sia più ritenuta ufficiale dal 1932. Al giorno d’oggi è ancora molto frequente vedere i prezzi delle merci esposti in tuman.
Per arrivare a comprendere l’attuale valore del riyal iraniano, è importante conoscerne meglio la storia. Nel 1932 questa valuta è stata agganciata alla sterlina britannica con un tasso di cambio corrispondente a quasi 60 riyad per una sterlina. Nel 1973 ci fu la svalutazione del dollaro, che però l’Iran non seguì. Tale svalutazione tuttavia portò il cambio a 1USD = 68,725 IRR. Nel 1975 il legame con il dollaro cessò.
Ci fu un forte declino del riyal iraniano in seguito alla rivoluzione iraniana per via della fuga di capitali dalla nazione che pare sia avvenuta, secondo gli studiosi, subito prima e subito dopo la rivoluzione stessa, per una cifra compresa fra i 30 e i 40 milioni di dollari.
Il valore del riyal iraniano cominciò a stabilizzarsi nel 1999 per via della repentina crescita dell’economia del Paese e anche della sua distanza dal dollaro statunitense. È poi avvenuto un fenomeno conosciuto con il nome di “male olandese” che ha a che fare con l’iniezione, avvenuta all’improvviso, di redditi in valuta straniera nel sistema economico che ha causato due conseguenze principali: un aumento delle importazioni dei beni e la perdita della competività dei prezzi nel produrre i beni. Ciò ha portato all’esportazione dei beni stessi.
Per molti anni il sistema dei tassi di cambio è stato basato su due livelli in cui le imprese parastatali erano favorite da un tasso privilegiato mentre il settore di mercato era obbligato a pagare il tasso di mercato. È logico che, con questa situazione, si venne a creare una competizione non paritaria. Dal marzo del 2002 quel sistema è stato soppiantato con uno che prevede un unico tasso di cambio di mercato. Oggi il tasso di cambio fra l’Euro e il riyal iraniano è di 1 Euro = 44.320,643 e, naturalmente, tale cambio può subire oscillazioni su base quotidiana.
Conviene investire nel riyal iraniano?
Quella dell’Iran è considerata un’economia emergente, che viene al terzo posto per dimensione nella zona, ovvero dopo la Turchia e l’Arabia Saudita. Con un PIL di oltre 400 miliardi di dollari dispone inoltre di svariate riserve di gas e petrolifere. Molti europei, quindi, prendono seriamente in considerazione la possibilità d’investire nel mercato iracheno, ma conviene davvero? Non c’è una risposta netta, e ogni investitore deve valutare la propria situazione attuale e i propri obiettivi, ma c’è da ricordare che negli ultimi dieci anni il riyal ha subìto una maxi-svalutazione. Dal 2015 esso ha anche subìto un crollo sul mercato nero.