Domani, venerdì 14 ottobre, è giornata particolarmente importante per l’area euro e dollaro. Gli eventi che andrebbero segnati sul vostro calendario macroeconomico sono piuttosto numerosi e… è certamente bene non perderli di vista. Pronti?
Presentazione budget nazionali
Il primo tassello che dovete fissare a mente è certamente la scadenza del termine per la presentazione dei Budget nazionali alla Commissione Europea, che a sua volta dovrà esprimersi entro la fine del novembre, come disposto dalla procedura del Two Pack. Tuttavia, la scadenza di fine novembre non verrà più vissuta con eccessiva ansia, come avvenuto negli anni scorsi, considerato che gli analisti ritengono – a ragione – che l’approccio sarà di maggiore apertura, come lo è stato già nel 2016 nei confronti di Spagna, Portogallo e Italia, anche se la retorica rimarrà orientata al rispetto del Patto di Stabilità. Ricordiamo che ad agosto scorso il Consiglio europeo ha votato contro l’applicazione delle sanzioni nei confronti di Spagna e Portogallo e concesso flessibilità per lo 0,8 per cento del PIL all’Italia. Quanto basta per infondere un po’ di fiducia che, nella scadenza del prossimo mese, si avrà un discreto buon cuore nel supportare con un margine di ulteriore flessibilità i Paesi periferici della zona euro.
Dati area euro: inflazione
Nella giornata di domani usciranno inoltre altri dati sull’inflazione dei singoli Stati, che daranno a loro volta importanti indicazioni per il calcolo dell’inflazione europea. Tra i vari Paesi interessati c’è anche l’Italia, che presenterà la seconda lettura dell’inflazione di settembre, la quale dovrebbe confermarsi in territorio positivo, per la prima volta dopo 7 mesi di calo, a +0,1 per cento su base annua. I prezzi al consumo sul mese dovrebbero essere calati di due decimi sul NIC e viceversa saliti di 1,9 punti percentuali in base all’indice armonizzato. Il calo dei prezzi nel mese (in base all’indice nazionale) era dovuto pressoché esclusivamente a spese per il tempo libero e trasporti. L’effetto statistico sull’energia sta venendo meno, questo è coerente con un’ulteriore risalita nei prossimi mesi, che pure sarà assai lenta: le stime dei principali osservatori (ISP) stimano un CPI a 0,5 per cento a fine anno e a 1 per cento in media nel 2017.
Area dollaro
Ricca è anche l’attesa per le pubblicazioni previste oggi nell’area dollaro. Tra le principali citiamo i dati sulle vendite al dettaglio di settembre, che sono previste in aumento di 0,6 per cento su base mensile, dopo -0,3 per cento su base mensile ad agosto. A settembre si è registrato un ampio rimbalzo delle vendite di auto, che dovrebbero contribuire positivamente alla variazione totale. Al netto delle auto le vendite sono previste in aumento di 0,4 punti percentuali mese su mese, in parte spinto dall’incremento dei prezzi della benzina, tornata su livelli più elevati. Al netto di auto e benzina la variazione dovrebbe essere di 0,2 per cento mese su mese, con contributi positivi, ma moderati, delle principali componenti.
In uscita anche il dato sul PPI a settembre, che viene atteso in rialzo di 0,3 punti percentuali mese su mese. L’indice core dovrebbe incrementare di 0,2 punti percentuali su base mensile. L’indice al netto di alimentari, energia e commercio dovrebbe essere in rialzo di 0,1 punti percentuali mese su mese. Il comparto del commercio, molto volatile, inoltre, dovrebbe poter recuperare dopo due mesi piuttosto deboli. Nel comparto dei beni, si dovrebbe vedere un rialzo di 0,6 punti percentuali mese su mese, riconducibile in buona parte al rimbalzo della benzina, ma anche agli alimentari. Il trend di graduale rialzo dell’inflazione è generalizzato a tutti gli indici (CPI, PPI, prezzi all’import) e proseguirà nei prossimi mesi.
Infine, sempre in area dollaro val la pena di volgere un rapido sguardo al dato sulla fiducia dei consumatori rilevata dall’University of Michigan a ottobre, il cui valore dovrebbe aumentare modestamente a 91,5 punti dai 91,2 punti di settembre, mantenendosi su livelli elevati, all’interno dell’intervallo compreso fra 90 punti e 95 punti visto nell’ultimo anno.
E l’Italia?
In Italia tutte le attenzioni sono incentrate sul varo della legge di Bilancio da parte del governo. L’invio del Documento Programmatico di Bilancio alla Commissione UE dovrebbe avvenire entro lunedì 17 mentre la scadenza per la presentazione del budget al Parlamento nel suo articolato completo è giovedì 20. In base a quanto contenuto nella Nota di Aggiornamento al DEF, la manovra lorda dovrebbe avere un importo intorno a 24 miliardi di euro, mentre quella netta dovrebbe aggirarsi sugli 8,5 miliardi di euro. Alla copertura delle clausole di salvaguardia (almeno per il 2017) pari a oltre 15 miliardi di euro si aggiungeranno misure espansive fra cui incentivi agli investimenti, all’innovazione e all’ampliamento del capitale delle imprese (il cosiddetto piano “Industria 4.0”), un ampliamento della detassazione dei salari di produttività e sgravi ai lavoratori autonomi e alle piccole e medie imprese, il rinnovo del contratto degli statali, iniziative di sostegno alle famiglie più povere e interventi sul sistema pensionistico (pensioni minime e flessibilità nei pensionamenti anticipati).
Per quanto attiene le coperture, per circa 9 miliardi, dovrebbero venire per metà da interventi sulle entrate (riapertura della voluntary disclosure, misure di lotta all’evasione e all’elusione, capitolo giochi) e per metà dalla cosiddetta “fase 3” della spending review (risparmi amministrazioni centrali, riforma della PA con riordino delle partecipate, ulteriori risparmi da centralizzazione degli acquisti, eventuale revisione del tetto del Fondo Sanitario nazionale). La Legge di bilancio potrebbe anche includere gli interventi di spesa per i capitoli terremoto e migranti, condizionati però alla concessione da parte della UE di un deficit aggiuntivo pari allo 0,4 per cento del PIL.