Deutsche Bank ha annunciato i risultati economico finanziari del terzo trimestre 2016: una trimestrale particolarmente convincente, che si è chiusa con ricavi e utili sopra le attese, con immediata e conseguente soddisfazione per gli stakeholders.
I dati trimestrali
In particolare, l’istituto di credito tedesco – tra i leader europei del comparto creditizio, recentemente terminato al centro di una querelle di elevata rilevanza con le autorità statunitensi – ha annunciato di aver riportato nel periodo luglio-settembre 2016 ricavi in crescita a 7,5 miliardi di euro e profitti per 278 milioni di euro. Nello stesso periodo dell’anno scorso le pesanti svalutazioni avevano portato una perdita per 6 miliardi di euro. Il terzo trimestre 2015 era appunto caratterizzato da massicce svalutazioni delle attività di investment-banking e di altri asset e aveva rappresentato il punto di partenza di un ampio piano di ristrutturazione da parte del nuovo Amministratore delegato Cryan.
Nel dettaglio, il trimestre appena concluso ha visto il fatturato dei mercati globali salire del 10 per cento a 2,6 miliardi di euro, mentre quello relativo a corporate & investment banking è sceso a 2 miliardi (-1 per cento); i ricavi di Private, wealth & commercial clients sono aumentati del 20 per cento a 1,7 miliardi di euro e quelli della gestione patrimoniale sono scesi dell’8 per cento a 628 milioni di euro. Infine la divisione Postbank ha inoltre registrato un calo dei ricavi del 7 per cento a 779 milioni di euro con accantonamenti per crediti a rischio in calo del 30 per cento a 45 milioni di euro. Il risultato è decisamente migliore delle stime degli analisti che puntavano a una perdita tra 600 e 950 milioni.
Dati patrimoniali
Nel periodo luglio-settembre la Banca tedesca ha registrato anche un miglioramento degli indici patrimoniali: il CET 1 ratio è, infatti, salito all’11,1 per cento rispetto al 10,8 per cento del secondo trimestre 2016. Secondo quanto indicato nella nota stessa pubblicata insieme ai risultati del terzo trimestre, la ristrutturazione della Banca “procede sulla strada tracciata” così come va avanti la questione delle trattative in corso con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per chiudere il caso dei mutui subprime. La Banca ha, infatti, accantonato ulteriori 501 milioni di euro per coprire gli oneri dei contenziosi legali ed ha sottolineato come questo nodo critico abbia fortemente condizionato l’andamento dei corsi azionari del titolo nell’ultimo periodo.