poste italianeContinua la campagna di Federconsumatori Bergamo contro la diminuzione dei rendimenti sui buoni fruttiferi postali, applicata da Poste Italiane sui buoni acquistati dopo il primo luglio 1986. La questione è da tempo al centro di aspre polemiche tra l’associazione dei consumatori ed il Gruppo guidato da Francesco Caio, giudicato colpevole di aver abbassato i rendimenti dovuti rispetto ai termini contrattuali prefissati.

La faccenda è alquanto spinosa, perché i buoni fruttiferi con scadenza trentennali saranno presto liquidati, dopo la scadenza naturale del 31 dicembre del 2016.

La liquidazione dei buoni è al centro di un contenzioso giudiziario, il cui criterio è già stato considerato illegittimo dal Tribunale di Bergamo e dall’Arbitro Bancario Finanziario sia di Roma che di Milano.

Ovviamente Federconsumatori continua a chiedere la liquidazione delle posizioni, come previsto dai termini di contratto firmati dai risparmiatori e non attraverso le modifiche apportate da Poste.

BUONI FRUTTIFERI POSTALI: CONTESTARE IL PAGAMENTO DEI RENDIMENTI, ATTENTI ALLE LIBERATORIE

Federconsumatori avverte chiunque abbia sottoscritto dei buoni fruttiferi postali, dopo il primo luglio 1986, a richiedere chiarimenti direttamente all’associazione dei consumatori, in modo da chiarire ogni posizione.

In caso si abbia bisogno di incassare i buoni, è necessario non firmare la liberatoria verso Poste Italiane, altrimenti sarebbe impossibile intraprendere qualsiasi tipo di azione legale contro il gruppo.

Il consiglio è di non riscuotere e di rivolgersi subito a Federconsumatori, oppure in caso di incasso è necessario aggiungere una dichiarazione sulla liberatoria, specificando che il prelievo del rendimento del buono fruttifero, non esclude il titolare dello stesso da ulteriori interventi successivi di tipo legale, e che si tratta semplicemente di un acconto sulla somma dovuta da Poste Italiane.