unicredit bancaLa notizia della cessione da parte di Unicredit ad Amundi di Pioneer è stata ufficializzata, un accordo da oltre 3,8 miliardi di euro che getta le basi per la nuova ricapitalizzazione in vista per la Banca italiana. I mercati hanno accolto la notizia con entusiasmo, premiando il titolo Unicredit con un rialzo del 4,08% a quota 2,602, con un volume di oltre 35 milioni di unità scambiate in pochissime ore.

Anche Amundi festeggia in Borsa, con un rialzo del 6% a 50,24. Per l’operazione la società, che tra i suoi azionisti annovera pezzi da novanta come Credit Agricole, dovrà effettuare una ricapitalizzazione da quasi 1 miliardo e mezzo di euro, entro giugno del 2017.

Nel piano di Amundi ci sono inoltre in ballo forti investimenti in Italia, in particolare a Milano che dovrebbe diventare uno dei poli più importanti del gruppo, con masse gestite pari a circa 160 miliardi di euro.

Con l’acquisizione di Pioneer, Amundi diventa numero uno in Europa per quanto riguarda l’asset management, ed uno dei più importanti del mondo con masse gestite pari a 1.276 miliardi di euro.

DOPO LA CESSIONE DI PIONEER AL VIA IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE

La cessione di Pioneer da parte di Unicredit è soltanto l’inizio del nuovo piano industriale del nuovo numero uno del gruppo, Jenne Pierre Mustier.

I punti forti saranno una nuova ricapitalizzazione che avverrà nei primi sei mesi del 2017, sicuramente superiore ai 10 miliardi di euro, che andrà ad aggiungersi alle cessioni di Pioneer, Ubis, Fineco e Bank Pekao.

Oltre che sul fare cassa, si punterà sulla marginalizzazione delle fondazioni, sulla riduzione dei costi, sull’efficienza e sulla semplificazione.

Il piano industriale definitivo verrà presentato domani a Londra da Mustier, ma intanto è sempre più ovvio che finalmente Unicredit ridurrà il ruolo di intermediario, ricominciando a svolgere il suo lavoro da attore principale.